Nella geografia mitologica del Barolo, ci sono cru che hanno fatto la storia, e poi c’è Bricco delle Viole. Questo è un luogo magico, un’altura che guarda le montagne e sente il respiro delle Alpi.
Non è un caso che la famiglia Viberti abbia scelto di vinificare separatamente una delle particelle più speciali di questo vigneto.
“Se chiudi gli occhi e assaggi un Bricco delle Viole, lo riconosci subito. Ha un profumo che è solo suo. È un Barolo che non vuole essere potente, ma elegante.” – Claudio Viberti
Si riconoscono subito le note di menta, eucalipto e canfora, che sono la firma inconfondibile di Bricco delle Viole. La storia di questo vino inizia nel 1967, quando viene piantata la particella che oggi dà origine alla Riserva di Viberti Giovanni.
Bricco delle Viole è uno dei vigneti più alti di tutta la denominazione Barolo, con altitudini che raggiungono i 450 metri s.l.m.. Questo lo rende un luogo speciale per la maturazione del Nebbiolo:
- Altitudine Elevata: Le escursioni termiche tra giorno e notte amplificano i profumi e preservano l’acidità naturale del vino.
- Esposizione Sud-Ovest: Le uve ricevono il sole fino a tardo pomeriggio, garantendo una maturazione completa e graduale.
- Suolo di Origine Tortoniana: Marnoso, con una composizione limo-argillosa e pochissima sabbia. Questo tipo di terreno trattiene meglio l’umidità e permette alla vite di affrontare anche le annate più calde con equilibrio.
Il vino nasce da una sola particella di 0,5 ettari, situata a sinistra della strada che divide il cru. A differenza di altri produttori, questa parcella viene utilizzata esclusivamente per la Riserva e non viene assemblata con altre particelle del Bricco delle Viole. È una parcella unica, destinata solo alla Riserva, per preservare la sua identità e il suo carattere inconfondibile.



